Voci di violini
ricamano trine d’ombre
in sonorità dell’estasi
ove schiavizzare
sentimenti evasi
da prigioni di rabbia
senza muri e senza sbarre
opere sublimi
d’architetti del cuore
pronti ad innalzare
grattacieli effimeri
nell’empatia cementizia
d’un incontro casuale
(Cetty)
…
Complimenti per i versi.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Ciao, che bella descrizione, un ritorno alla natura, ciao luigina
RispondiEliminaGrazie a tutti per il commento
RispondiEliminaBella, come sempre.
RispondiEliminaCiao.