Larvato silenzio
nella morìa del giorno
si staccano ombre
da umidi sottoboschi
lontano s’alzano
laconici canti
forse suoni imbrattati
s’adagia il nero della
notte
dietro la tendina grigia
della sera inerte
e nella mescolanza delle
tinte
un vortice cupo
ruba pensieri
li miscela e li trasforma
impastandoli e dilatandoli
sulla dura spianatoia
infarinata di dubbi
ma teste di spilli
colorati
s’istradano nella
pastosità
e lievitano forme di vita
che dirompenti e tenaci
profumano
aprendosi all’aura
lieve e rosata
del nuovo dì
(Cetty)