I venti di guerra fanno dimenticare il Muos,
Non si parla più del Muos, il sistema satellitare della Marina Militare Americana, ma i lavori stanno proseguendo senza sosta. Già da qualche settimana le enormi gru hanno iniziato una nuova fase di costruzione dell’enorme sistema radar.
Ad accelerare i lavori, anche i risvolti di politica internazionale che
si stanno vivendo in Medio Oriente, in Siria in particolare. Dunque per
gli americani la Sicilia diventa sempre più territorio strategico per
le attività nel Mediterraneo.
La *Riserva naturale orientata Sughereta di Niscemi*è una area naturale protetta della Regione Siciliana , istituita nel 1997 , assieme al Bosco di Santo Pietro di Caltagirone, il residuo di quella che un tempo era la prima grande sughereta della Sicilia centro-meridionale. Fin dal 1601 , epoca in cui il territorio di Niscemi fu concesso in feudo alla famiglia Branciforti , il bosco inizia ad essere utilizzato per la produzione di legname. Gia nel 1718 l'uso dissennato di questa risorsa convinse Stefania Branciforti ad emanare precise disposizioni per limitare il suo sfruttamento. Nel 1852 una cospicua porzione del territorio della originaria sughereta fu acquisita dal demanio comunale, venendo in parte successivamente assegnata per la coltivazione ai contadini organizzati nel movimento dei Fasci dei lavoratori . La parte superstite della sughereta (circa 3.000 ettari) è¨ stata dichiarata Riserva con il Decreto Assessoriale n. 475 del 25 luglio 1997 ed affidata in gestione all'Azienda Regionale Foreste Demaniali.
Flora
/Quercus suber / La pianta simbolo della riserva, la quercia da sughero (/Quercus suber /),¨ tuttora abbastanza diffusa, con esemplari anche di notevoli dimensioni, e dà vita, insieme a lecci (/Quercus ilex /) e roverelle (/Quercus pubescens /), a lembi residui di foresta mediterranea sempreverde . Nei terreni sabbiosi delle schiarite del querceto è¨ stata rinvenuta di recente una rara entità floristica, l'/Helianthemum sanguineum /. Si tratta di una specie diffusa in Portogallo , Spagna , Marocco ed Algeria , in passato segnalata anche in Italia , ma che da oltre un secolo non era più¹ stata osservata, tanto che, prima del rinvenimento nel territorio della riserva, avvenuto nel 1992 , era stata stata considerata estinta nel territorio nazionale.
. La vegetazione prevalente è comunque quella tipica della macchia mediterranea con specie arbustive quali il lentisco , l'olivastro , il mirto , il corbezzolo , la fillirea , la palma nana , l'erica arborea , la ginestra spinosa , il citiso , il pungitopo , la dittinella , lo spazzaforno , la ginestrella , i cisti . Sono presenti inoltre 30 differenti specie di Orchidaceae appartenenti ai generi /Anacamptis , Barlia , Limodorum , Neotinea , Ophrys , Orchis , Serapias / e /Spiranthes /. Il bosco ospita infine diverse specie di funghi quali il porcino nero ed il porcino giallo , il farinaccio , le mazze di tamburo ed i prataioli
Fauna
Tra i mammiferi più comuni nel territorio della riserva vi sono il coniglio , il riccio , la donnola , la volpe , il ghiro e il quercino . Numerose le specie di uccelli nidificanti tra cui la poiana , il colombaccio , il cuculo , la ghiandaia , il barbagianni e il gruccione , l'upupa . Tra i rettili ricordiamo il gongilo , il colubro leopardino e la vipera comune . Molto ricca anche l'entomofauna comprendente, tra le altre, numerose specie di farfalle (/Limenitis reducta /, /Zerynthia polyxena /, /Lasiocampa quercus /, /Gastropacha quercifolia /) e coleotteri (/Carabus famini /, /Cerambix velutinus /)
. Strutture ricettive
E' possibile organizzare delle visite guidate alla Riserva, con l'aiuto di una guida naturalistica, contattando il Centro di Educazione Ambientale di Niscemi, Museo Didattico di Storia Naturale. L'Ente gestore ha realizzato un percorso guidato per non vedenti, basato su una corda corrimano che funge da guida e alcune tabelle in braille .
Negli anni duemila all'interno della riserva naturale era stata prevista l'installazione del Naval Radio Transmitter Facility , una delle quattro stazioni a terra del Mobile User Objective System (MUOS), un sistema di comunicazioni satellitari ad altissima frequenza . L'area era stata scelta nel 2007 tra la Marina militare degli Stati Uniti e il Dipartimento della Difesa australiano . L'installazione nell'area della stazione a terra è stata oggetto di proteste della popolazione e dei rappresentanti locali , fino a marzo 2013, con la revoca da parte della Regione Siciliana e in via definitiva dell'autorizzazione alla costruzione della stazione MUOS a Niscemi. Ad agosto 2013 le proteste della popolazione e degli ambientalisti sono ricominciate dopo il dietrofront della Regione Siciliana che rimangiandosi quella revoca, tornata ad autorizzare la prosecuzione dei lavori di realizzazione dell'impianto militare.
Territorio La Riserva sorge a 330 m s.l.m. , nella parte meridionale dell'altopiano su cui si colloca il centro abitato di Niscemi . Comprende un'area complessiva di circa 2.939 ettari
MUOS satellite Il /*Mobile User Objective System*/ (MUOS) è un sistema di comunicazioni satellitari ad altissima frequenza e a banda stretta composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione in Sicilia , nei pressi di Niscemi .
Il sistema MUOS integrerà forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo e ha l'obiettivo di rimpiazzare l'attuale sistema satellitare UFO .
E' un sistema ad altissima frequenza al servizio del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti .
Utilizzando satelliti geostazionari al posto di torri cellulari, operando nella banda di frequenza UHF, una banda di frequenza inferiore a quella utilizzata dalle tradizionali reti cellulari terrestri, il MUOS permette ai militari di comunicare in ambienti svantaggiati, come regioni boscose nelle quali i segnali di frequenza più elevata sarebbero eccessivamente attenuati dalla volta della foresta.
La costellazione MUOS sarà composta da quattro satelliti operativi e uno di riserva in orbita. Il MUOS fornirà utenti con accessi militari point-to-point e con comunicazione compensata con l'accesso basata su un sistema di precedenza e preventivo per voce, dati, video o una miscela di servizi voce e dati che coprano l'intero globo.
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Il MUOS comprenderà quattro impianti di stazioni. Le quattro stazioni a terra, ognuna delle quali serve uno dei quattro satelliti attivi, saranno ubicate presso: * Australian Defence Satellite Communications Station a Kojarena a circa 30 km a est di Geraldton, Australia a ovest; * Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) a Niscemi , a circa 60 km dalla Naval Air Station di Sigonella , in Sicilia ; * NGaval SATCOM Facility, Northwest, Chesapeake nel Sud-Est della Virginia; * Naval Computer and Telecommunications Area Master Station Pacific nelle isole Hawaii.
L'installazione del Naval Radio Transmitter Facility nell'area di Niscemi , nella provincia regionale di Caltanissetta , è stata oggetto di proteste della popolazione e dei rappresentanti locali. A poche ore dalla manifestazione nazionale di protesta organizzata dal movimento "NoMUOS" la Procura di Caltagirone ha disposto in data 6 ottobre 2012 il sequestro della stazione radio MUOS di Niscemi in quanto l'installazione avrebbe violato le prescrizioni fissate dal decreto istitutivo dell'area protetta .Sequestro che è stato poi annullato in data 28 ottobre 2012 dal Tribunale della Libertà di Catania dando così il via libera alla ripresa dei lavori; il Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Caltanissetta attende le motivazioni del Tribunale di Catania per valutare la possibiltà di un ricorso in Cassazione. Nel gennaio 2013 sulla questione interviene il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta , che avanza la richiesta di sospensione dei lavori di installazione delle quattro antenne del MUOS. Il dibattito si accende in tutta la Sicilia, coinvolgendo il mondo politico sociale, culturale e addirittura dello spettacolo . L'11 marzo 2013 la Regione Siciliana ha raggiunto un'intesa con il Governo per chiedere agli Stati Uniti di non installare le parabole fino all'ottenimento di risultati sull'impatto ambientale e sulla salute dei dispositivi attivati anche alla massima potenza.
Il 29 marzo 2013, la Regione Siciliana revoca in via definitiva l'autorizzazione alla costruzione della stazione MUOS a Niscemi. . Il 20 aprile 2013 il Ministero della difesa ha presentato ricorso al Tar Sicilia chiedendo l'annullamento della revoca e la condanna della Regione al risarcimento dei danni. Il 9 Luglio 2013 il TAR di Palermo ha respinto le richieste di sospensiva presentate dal ministero della Difesa contro la Regione Siciliana che aveva arrestato i lavori per il Muos in applicazione del principio di precauzione circa la salute della popolazione locale. Il 25 luglio 2013, la Regione Siciliana revoca lo stop autorizzativo al MUOS^
. Analisi dei rischi
Nel 2011 il prof. Massimo Zucchetti (professore Ordinario di Impianti Nucleari al Politecnico di Torino) e il dott. Coraddu hanno stilato una relazione per conto del comune di Niscemi . La relazione conclude che: * le misurazioni svolte dall'ARPA mostrano che i limiti di sicurezza previsti dalla legislazione italiana saranno sicuramente superati; * sebbene le caratteristiche del sistema siano poco note, si possono comunque avanzare alcune ipotesi circa i rischi associati al MUOS^ . Segue quindi l'analisi dei potenziali rischi cui può andare incontro la popolazione abitante le zone adiacenti l'impianto. Per Zucchetti e Careddu /per un principio di salvaguardia della salute della popolazione e dell'ambiente, non dovrebbe essere permessa alcuna installazione di ulteriori sorgenti di campi elettromagnetici e occorre approfondire lo studio delle emissioni già esistenti e pianificarne una rapida riduzione. Nel luglio del 2013 l'Istituto Superiore di Sanità rileva, invece, che /i risultati delle misure sperimentali effettuate dall'ISPRA sulle antenne del sistema MUOS degli USA a Niscemi indicano che tutti i limiti previsti dalla legislazione italiana in materia di protezione della salute umana dai campi elettromagnetici sono attualmente rispettati in larga misura/ . Tali conclusioni sono state oggetto di contestazione, sia nel merito sia per il modo in cui sono state anticipate alla stampa, da parte di alcuni esperti che hanno partecipato alle stime sui rischi.
Sulla questione dei possibili effetti negativi su salute e ambiente delle antenne che Nato e Stati Uniti vorrebbero installare in *Sicilia*è in corso un serrato dibattito scientifico. Secondo taluni l'Istituto superiore di sanità avrebbe escluso in linea di massima che vi possano essere effetti negativi consistenti. In realtà il rapporto di tale autorevole istituzione è contraddittorio, dato che ad esso viene allegato un documento stilato dai tecnici nominati dalla Regione Sicilia che confermano la presenza di gravi rischi per ambiente e salute . Circostanza questa del tutto sottaciuta, per l'appunto, dai media che seguono le strategie informative dettate dai poteri forti all'opera in questo ed altri casi. Daltronde non può sfuggire il tono cautelativo presente anche nello stessorapporto ISS il quale afferma testualmente quanto segue: La natura puramente teorica delle valutazioni qui riportate impone comunque la necessità di verifiche sperimentali, successive alla messa in funzione delle antenne del sistema Muos, qualora quest'ultime vengano affettivamente installate. Insomma, solo nel corso degli anni si potrà verificare se e in che misura le *antenne* avranno effetti pregiudizievoli per la salute e l'ambiente. Ci rivedremo quindi forse, fra qualche decina d'anni, con qualche centinaia di casi di *tumore* o *leucemia* . Che volete che sia? E'il prezzo da pagare per il progresso a stelle e strisce. Viva la scienza che ci tranquillizza. Oltretutto le popolazioni che rischiano di subire tali effetti avranno l' orgoglio, oltre che di contribuire alla lotta al terrorismo islamico e al controllo statunitense del Mediterraneo, anche allo sviluppo della scienza, sperimentando sul proprio vile corpo le conseguenze effettive di queste controverse antenne.
E' ovvio che il popolo siciliano rifiuti con forza questa prospettiva e va sostenuto fino in fondo. Si aggiunga che lo spauracchio dei risarcimenti miliardari da concedere all'amministrazione statunitense, che i fautori del Muos adducono a sostegno delle proprie fragili tesi, non sta in piedi. In primo luogo perchè la salute e l'ambiente non hanno prezzo.
Ma ecco quali sono i pericoli reali per la salute. “L’entrata in funzione dei trasmettitori del MUOS -affermano Zucchetti e Coraddu- avrà come conseguenza un incremento del rischio di contrarre vari tipi di disturbi e malattie, tra cui alcuni tumori del sistema emolinfatico, come evidenziato in numerosi studi epidemiologici”. C’è poi, “l’ipertermia con conseguente necrosi dei tessuti e l’organo più esposto è l’occhio (cataratta indotta da esposizione a radiofrequenze o a microonde). Le persone irraggiate accidentalmente potrebbero subire danni gravi e irreversibili anche per brevi esposizioni”.
La stazione del sistema satellitare, progettata all’interno di un’area protetta, danneggerebbe, infine la fauna, gli uccelli, fino ad ucciderli; altri esseri viventi come le api non potrebbero più sciamare e costruire le arnie, con ripercussioni a catena sulla flora e sull’intera catena alimentare. Altro che istallare nuove sorgenti di campi elettromagnetici -dicono i due studiosi del Politecnico- a Niscemi bisogna ridurre drasticamente quelle già esistenti, come previsto dalle leggi italiane.
Ma i danni alla salute non sono gli unici ad essere prodotti dal Muos. Zucchetti e Coraddu ne sono certi: le microonde prodotte interdiranno l’uso dello spazio aereo siciliano. Le interferenze elettromagnetiche sarebbero incompatibili con il regolare traffico aereo in buona parte della Sicilia orientale, Comiso, Sigonella e Fontanarossa (questi ultimi due per giunta set privilegiati per le guerre spaziali dei velivoli senza pilota UAV “Global Hawk”, “Predator” e “Reaper). Vulnerabili anche dispositivi elettronici come gli apparecchi elettromedicali, pacemaker, defibrillatori, apparecchi acustici e, naturalmente, la strumentazione di bordo per il pilotaggio. Ma non basta. “Le interferenze generate dalle antenne del MUOS possono arrivare a innescare accidentalmente gli ordigni trasportati”, affermano. Gli stessi americani temendo che le fortissime emissioni elettromagnetiche del MUOS potessero avviare la detonazione degli ordigni di Sigonella, spostarono le loro attenzioni su Niscemi.
E poi, in volo, ci fanno spegnere i cellulari
(Notizie e filmati tratti dal web)
Cara Cettina, ho letto questo tuo interessante post, ci troviamo in un mondo di paradosso!!!
RispondiEliminaDa una parte ti vietano e dall'altra fanno delle cose mostruose contro la saluto...
Mi viene la pelle d'oca solo a pensarci.
Ciao e buona domenica cara amica.
Tomaso
siamo impotenti a bloccare decisioni che ci vengono imposte,anche i comitati no-muos hanno solo richiamato l'attenzione dei media,ma hanno ottenuto ben poco.
RispondiEliminaNoi che l'abbiamo così vicino speriamo solo che le ipotesi degli studiosi siano meno drammatiche,buona domenica Cettina
Natura stupenda disturbata, come sempre da imprese assai dubbiose dell'uomo, che ne mette in reale pericolo la sopravvivenza...
RispondiEliminaE' bello leggerti, buona domenica e un saluto, silvia
Ha ragione Gabe! Siamo impotenti. L'assurdo è che noi, le vittime sacrificali, siamo in tanti, mentre i governanti sono in pochi, ma in grado di zittirci e piegarci al loro volere. Solo le rivoluzioni ribaltano gli equilibri.
RispondiEliminaE' triste essere impotenti a tutto ciò, e restare a guardare lo sfacelo... si prova tanta rabbia...
RispondiEliminaUn caro saluto Cettina, che sia una serena domenica
Post sempre interessanti!
RispondiEliminaBuona domenica da Beatris
Sono senza parole, l'uomo porta solo distruzione...
RispondiEliminabuona domenica Cettina ;)
E per fortuna che è un'area protetta, altrimenti avrebbero impiantato questo orrore senza neanche chiedere niente. Quando l'uomo (nel senso di umanità) comprenderà che non bisogna andare contro la natura? Grazie per questo post molto interessante, perché, naturalmente, qui in Francia nessuno ne parla. Un abbraccio.
RispondiEliminaNon conosceva questa riserva sugherata...spero di andarla a visitare.
RispondiEliminaCiao Cettina ti abbraccio!
Queste antenne porteranno solo distruzione e morte.
RispondiEliminaTi auguro una serena giornata.
Mia cara avevo già sentito parlare di questo grosso problema, di cui tu mi hai dato un' informazione molto dettagliata e aggiornata e sono sconcertata!! E' veramente molto triste assistere impotenti...
RispondiEliminaBuona serata, Stefania
La cosa che fa rabbia è che se ne fregano altamente dell'opinione popolare: tutte le manifestazioni contro la costruzione di questa mostruosità stanno passando sotto silenzio e completamente ignorate.
RispondiEliminaCi autodistruggiamo sempre di più, cara Cettina.
RispondiEliminaAbbraccio
Gli enti quando hanno un interesse diretto non tengono conto dei rischi che possono causare a persone, animali, ambiente....
RispondiEliminaUna tecnologia sempre più invasiva che finirà col distruggerci. E tutto per la pervicace incapacità dei governi in carica di mediare per una convivenza pacifica in questo mondo, così vasto...Sempre sulla difensiva invece di avviare collaborazioni...Un post molto interessante, grazie e buona giornata!
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